giovedì 17 marzo 2016

Venere: storia delle osservazioni

Conosciuto probabilmente già nella preistoria, Venere fu osservato poi da tutte le culture antiche, come i babilonesi che lo chiamarono Istar, in onore della dea dell' amore e della guerra nella mitologia babilonese. Egizi, Greci e Romani distinguevano invece le apparizioni mattutine e serali in due corpi distinti, chiamandolo Lucifero quando appariva prima dell' alba e Vespero al calare del Sole.
In molte culture, tra cui quella dei Maya, Venere rappresentava una divinità per questo era l'astro più studiato nei suoi spostamenti nel cielo.
Gallileo Gallilei fu il primo che studiò Venere, osservandolo riuscì a scoprire le vari fasi scoprendo che erano simili a quelle lunari, dimostrando la teoria eliocentrica predetta dall'astronomo polacco Niccolò Copernico, sostenendo che Venere era posto tra la Terra e il Sole e ruotava attorno a quest'ultimo.
In passato lo spesso strato di nubi e l'alta luminosità furono un serio problema per individuare il suo periodo di rotazione. Cassini e Francesco Bianchini osservarono Venere, e mentre il primo ipotizzò un periodo do 24 ore Bianchini teorizzò un periodo di 24 giorni. Dopo anni di studi si scoprì che il suo periodo di rotazione è di 243 giorni invece l'orbita è percorsa in 255 giorni.

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